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CAPITAN GHIONE E QUEL CANESTRO

A 9 SECONDI DALLA FINE

15.04.2021

In quel canestro c’è tutto il percorso di crescita. Suo, e dell’intera squadra. Qualche tempo fa, a 9 secondi dal ter-mine della gara, sotto di uno e con in mano la palla del possibile e definitivo sorpasso, Enrico Ghione da Torino l’avrebbe sentito tutto, ma proprio tutto, il peso di quella palla tra le mani. Come un macigno. Sabato scorso, invece, capitan Ghione quel pallone l’ha difeso con le unghie e con i denti, l’ha guardato affamato e assetato e poi l’ha messo esattamente laddove vole-va: a canestro, facendogli accarezzare la retina, per un +1 da “game, set and match” che è valso la vittoria di gara uno della fina-le scudetto. Ma soprattutto, il primo match point da andarsi a giocare a Meda saba-to prossimo. In mezzo, tra il primo e il se-condo Ghione, c’è tutta l’enorme crescita che il Capitano ha fatto in questi anni nella S.Stefano. Una crescita a 360°, tattica, tec-nica e mentale. Passata attraverso tante tappe, tra cui la principale è stata la stagio-ne 2018-2019 conclusa con la conquista del primo storico scudetto della S.Stefano Avis. Dalle sue parole della vigilia di gara 1 contro la Briantea84 si capiva già tanto dell’atteggiamento con cui Capitan Ghionestava approcciando la finale e come voleva assolutamente che anche i suoi compagni facessero: “Ci arriviamo con la consapevo-lezza dei nostri mezzi, da Campioni d’Italia. Briantea84 Cantù è fortissima, ma loro san-no che anche noi lo siamo”, era stato il suo grido di guerra nei giorni precedenti.E il Capitano a quelle parole ha fatto se-guire i fatti. Meravigliose le parole che gli ha dedicato nei social Andrea Giaretti, il compagno arrivato a Porto Potenza Picenainsieme a Ghione in quell’estate del 2014: “Hai fatto una grande partita amico mio, sono fiero di te!”. Con foto del loro abbrac-cio appena finito il match. Una dedica in cui c’è tutta l’unione del gruppo.

Nico COPPARI Addetto Stampa S.Stefano Avis