Presentato il Presepe vivente 21.12.2013
Presentato il Presepe vivente 21.12.2013 Interpretare la natività attraverso un messaggio più che mai moderno e attuale, frutto di una riflessione profonda che porta a rileggere gli eventi ogni anno con un occhio differente e contemporaneo, per parlare all’uomo di oggi, Il tutto concretizzato attraverso un’organizzazione massiccia che vede centinaia di persone partecipare e lavorare per la buona riuscita della manifestazione. Tutto questo, e molto altro, è il presepe vivente di Potenza Picena, di cui questa mattina (sabato 21 dicembre) è stata presentata la XXIV edizione che, come tradizione, verrà allestito presso la Selva dei Frati Minori. Quest’anno la rappresentazione sarà dedicata al concetto della povertà, ispirandosi all’impostazione data all’attuale Pontificato da Papa Francesco e ai concetti di sobrietà. Imminente la prima delle tre date della rappresentazione che andrà in scena il prossimo 26 dicembre, per poi replicare il 29 dicembre e chiudere in bellezza il giorno dell’Epifania 6 gennaio. Gli orari delle visite sono dalle ore 17 alle ore 19,30. La manifestazione è stata illustrata alla presenza della Giunta Comunale, del parroco don Andrea Bezzini, di Padre Alvaro Rosatelli, guardiano del Convento di S. Antonio e del segretario dell’Associazione “Amici del Presepe Vivente”, Antonio Mancinelli. “Una manifestazione di grandissimo valore – ha detto il vice sindaco Ugo Riccobelli - di cui vanno apprezzati i contenuti di spessore e la capacità organizzativa. Questa manifestazione è un momento culturale e di popolo che prevede mesi di preparazione e di riflessione per i suoi contenuti”. “Vi invitiamo a continuare con sempre maggiore impegno – ha detto l’assessore Giancarla Benedetti – perché avete ottenuto il grande risultato di generare un forte e aggregante legame con il territorio”. Don Andrea Bezzini, parroco della parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo, ha illustrato i contenuti della manifestazione spiegando tutto il percorso che ha portato alla scelta del tema e alle sue varie declinazioni. Padre Alvaro ha sottolineato come gli spazi del boschetto “non vengono prestati o concessi, da parte nostra si tratta di un dono che facciamo con vero piacere per un’iniziativa di tanto valore”.— Di seguito la lettera con cui il parroco don Andrea Bezzini, Presidente del comitato “Amici del Presepe Vivente”, presenta la manifestazione: — “Anche quest’anno la XXIV edizione del Presepe Vivente potentino non tradisce il suo tratto peculiare che è l’interrogativo sull’attualità in modo tale che il nascere del Signore Gesù sia non solo il ricordo di un fatto passato ma l’evento che non perde mai la sua forza comunicativa per l’uomo di ogni tempo e di oggi. Guardando il presente credo che nessuno misconosca in Papa Francesco, nel suo stile, nei messaggi e nell’impronta ecclesiale che continuamente offre il “nuovo” che ha segnato inaspettatamente questo anno e che catalizza l’attenzione dei media, l’interesse ( talvolta la critica!) dei credenti, la curiosità di tutti. Parole e gesti del nuovo pontefice vanno prevalentemente in una direzione che è la via della povertà e della sobrietà, da tradurre, per quanti si riconoscono discepoli di Gesù, da una parte in scelta personale di vita e dall’altra in disponibilità verso chi chiede di una vicinanza fraterna. I due aspetti, personale e relazionale, sono intrinsecamente legati, formano l’identità evangelica e impediscono che il cristiano diventi un semplice operatore sociale: solo la scelta dell’essenzialità come impronta propria di vita crea la sensibilità che porta alla condivisione con quanti subiscono questa condizione in maniera drammatica. La povertà infatti assume oggi volti diversi e travestimenti che rendono talvolta difficile il riconoscerla: è la solitudine dell’anziano; il vuoto esistenziale del giovane che si rifugia in esperienze estreme o si lascia andare ad una vita trascinata; la disperazione dell’ammalato; il dissesto relazionale, affettivo ed economico dei nuclei familiari; il dramma dei profughi e dei senza tetto. Queste situazioni generano povertà materiale, spirituale e morale che fa assumere alla carità una dimensione che trascende il semplice aiuto economico e diventa attenzione alla persona nella complessità del suo vissuto e dei suoi bisogni. Il Presepe Vivente ha l’umile pretesa di offrire uno spazio di riflessione su queste problematiche conducendo il visitatore attraverso un percorso che si affaccia sui diversi volti della povertà: dopo l’incipit, offerto dalle parole dello stesso papa Francesco, le scene spaziano sulla vita semplice di Nazareth e Betlemme, ritraendo l’attività quotidiana di artigiani, allevatori e pescatori nonché le difficili condizione di emarginazione dei lebbrosi e dei mendicanti: in questo orizzonte due scene nuove e particolari sono costituite dall’incontro di Gesù con la donna adultera e con il lebbroso che aprono una porta inesplorata e vedono anche nella malattia che crea solitudine come nel giudizio presuntuoso e senza misericordia due aspetti della povertà umana. Non mancano naturalmente le scene tradizionali che hanno comunque per protagonisti i semplici e gli umili, “i poveri in spirito” delle beatitudini evangeliche: Maria nella prontezza dell’annunciazione e del servizio ad Elisabetta, Giuseppe nell’accoglienza obbediente del progetto divino, i pastori nella sollecitudine che li porta a Betlemme e i primi discepoli nella sequela senza indugi del Maestro che li chiama. Al centro, prospettiva unificatrice di questi molteplici scorci, la grandiosa Natività che ritrae Colui che ha scelto di farsi povero per condividere e redimere ogni umana povertà. L’augurio allora è che ogni visitatore non cerchi e non trovi la solita smielata storia natalizia ma giunga arricchito al termine del percorso e, dopo aver guardato e ascoltato, possa guardare e ascoltare con cuore rinnovato le proprie e altrui povertà. Sarà questo il vero GRAZIE a quanti hanno lavorato per mesi nel pensare, progettare e ideare il Presepe Vivente”. 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