SEMPRE PIU’ INTENSA LA COLLABORAZIONE CON LE SCUOLE DEL TERRITORIO 25.07.2017
SEMPRE PIU’ INTENSA LA COLLABORAZIONE
CON LE SCUOLE DEL TERRITORIO
25.07.2017
Continua incessante l’attività della S.Stefano Sport di sensibilizzazione dei più giovani alla disabilità e di conoscenza e promozione dello sport praticato dai diversamente abili. Un’attività iniziata anni fa, dal grande valore culturale per le nuove generazioni e che sta riscuotendo la piena soddisfazione delle Scuole partner. Recanati, Potenza Picena, Montegranaro, Osimo e Pesaro: questi i territori toccati dagli incontri della S.Stefano Sport con le Scuole.
Anche la scorsa stagione agonistica ha visto l’intensa collaborazione tra la S.Stefano Sport e le Scuole del territorio. Una sinergia che va crescendo di anno in anno e che si fa sempre più coinvolgente, grazie anche al lavoro condotto con le proprie classi dagli insegnati e dai dirigenti scolastici degli Istituti partner. Per la Società sportiva portopotentina, ma più in generale per l’intero movimento paralimpico, è importante sensibilizzare i giovani per abbattere anche le barriere culturali e mentali su quei ragazzi che saranno i cittadini del futuro. Gli Istituti scolastici coinvolti, dal canto loro, si dicono molto soddisfatti per il grande interesse e coinvolgimento che gli incontri con gli atleti e tecnici del basket in carrozzina hanno suscitato tra i ragazzi. Recanati, Potenza Picena, Montegranaro, Osimo e Pesaro: questi i territori toccati dagli incontri della S.Stefano Sport con le Scuole. “È stata un’esperienza bellissima – dice Gino Rossetti, insegnante della Scuola Media di Montegranaro, responsabile del progetto “Diverso da chi?” che lega da diversi anni la Scuola Media Veregrense con la S.Stefano Sport – i ragazzi hanno apprezzato davvero tanto l’incontro con gli atleti e con l’allenatore del basket in carrozzina. Il nostro è un territorio che ama profondamente il basket, in tutte le sue declinazioni. E conoscere anche questo modo di fare pallacanestro è stato estremamente interessante e coinvolgente per i nostri ragazzi”. “Gli studenti hanno apprezzato moltissimo l’iniziativa – dice l’insegnante Emma Smorlesi, del Liceo “Giacomo Leopardi” di Recanati – certamente vorremmo ripetere l’esperienza anche nel prossimo anno scolastico”. E di questo tenore anche tutti gli altri commenti. “Un successo oltre ogni più rosea aspettativa – dice la prof.ssa Alessandra Messa, della Scuola Media di Potenza Picena – i ragazzi durante gli incontri sono stati molto molto attenti e ho visto che il momento di confronto ha lasciato in loro un segno importante, li ha interessati e li ha sensibilizzati. Sarebbe bello farlo diventare un appuntamento fisso di ogni anno”. “Una iniziativa estremamente positiva – ci ha detto la prof.ssa Antonella Menichelli, insegnante di scienze motorie dell’Istituto Comprensivo Caio Giulio Cesare di Osimo – durante gli esami numerosi ragazzi hanno addirittura detto che l’esperienza più toccante e che li ha maggiormente interessati durante l’anno sono stati proprio gli incontri con gli atleti del basket in carrozzina”. “Un’iniziativa preziosa – continua la Manichelli – per avvicinare i ragazzi alla disabilità e abbattere dei muri culturali. La Scuola è giusto e opportuno che faccia anche questo”. “Un progetto di inclusione di assoluto valore – ha detto la prof.ssa Francesca Filipponi, dell’Itis E. Mattei di Recanati – e dal grande esempio per i nostri ragazzi”. Anche dal Liceo Classico Mamiani di Pesaro sottolineano come i ragazzi che hanno preso parte agli incontri siano stati profondamente sensibilizzati anche dal punto di vista del modo di vedere la persona disabile. Sintesi perfetta dell’impatto e dell’interesse che gli incontri hanno suscitato sui ragazzi, potremmo prendere una considerazione fatta da una studentessa dell’Istituto di Osimo: “Quando abbiamo provato le carrozzine, ci siamo sentiti noi in difficoltà. Chi erano a quel punto i disabili? Abbiamo davvero capito quanto tutto sia relativo e soprattutto quanto si deve sempre prestare attenzione prima di giudicare gli altri”. Negli incontri degli studenti con i giocatori, ccompagnati da coach Roberto Ceriscioli, è stata utilizzata la formula già testata con successo tante volte negli anni passati dalla S.Stefano Sport e in altri progetti simili: i giocatori parlano agli studenti di disabilità, dell’importanza di fare sport per chi vive una situazione di difficoltà, del potere dello sport di riabilitare sia il fisico che la mente, di creare integrazione sociale e dare nuove motivazioni. Poi vengono spiegate le regole del basket in carrozzina, i giocatori simulano una partitella tra di loro e infine vengono coinvolti gli studenti nel provare le carrozzine.
Nico COPPARI – Servizio Stampa
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